Viaggio intorno a un libro - Fotogrammi stupefacenti, storia di una rivincita
Il progetto, promosso da #liberalascuola4.0 e fortemente voluto da Federico Samaden, nasce dalla sua esperienza di vita narrata nel libro “Viaggio intorno a un libro – Fotogrammi stupefacenti, storia di una rivincita”.
Federico Samaden, dirigente dell'Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Levico Terme, ha pensato di utilizzare il libro come uno strumento per la prevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti, coinvolgendo le classi prime dello stesso istituto in un percorso articolato e ben cadenzato.
Il percorso prevede un questionario ex ante per sondare la percezione del rischio che i ragazzi hanno in merito all'uso di sostanze stupefacenti e la loro capacità di autoefficacia, la consapevolezza cioè di essere in grado di dominare situazioni, eventi, potenziali difficoltà della propria vita . A seguire la lettura di alcuni brani del libro, un incontro con l'autore, la stesura di un testo con parole chiave anonima, discussione dei testi nel gruppo-classe, un questionario ex post speculare all'ex ante e la rielaborazione dei dati raccolti .
In questo libro - che più di un libro, è un dono di vita - Samaden racconta la sua esperienza di caduta e rinascita. La sua storia vuole essere una testimonianza a quelle "vite in crescita" che potranno riconoscersi nei sentimenti, nelle esperienze, nei dubbi, nelle speranze e nei timori di quel giovane ragazzo. Accanto a loro, si rivolge al mondo degli adulti e in particolare ai genitori e agli educatori, affinché vigilino sui giovani e li aiutino a maturare un'identità solida, bilanciata, in grado di resistere alle pressioni mortifere che oggi permeano la società.
Dei propri sbagli si ha timore, si cerca di nasconderli agli altri per evitarne il giudizio. In adolescenza, terra di vita inquieta e di ricerca, gli errori sono spesso oggetto di giudizi adulti che, se non motivati e accompagnati da una sana dose di comprensione e fermezza, diventano macigni per chi li subisce.
La droga gioca su questo, perché nasce dalla paura di vivere affrontando i propri limiti e le proprie solitudini, senza timore. È una via di fuga dallo specchio che il quotidiano vivere con gli altri ci impone. È bene sapere che questo può capitare a tutti, a prescindere dal ceto sociale o dalle possibilità economiche. Il modo per non cadere in questa trappola è prevenirla, maturando la consapevolezza della preziosità della propria vita e del suo valore, sapendo cogliere il senso di infinita bellezza che sta dentro ad ogni cosa, anche negli errori e nelle situazioni che non si comprendono.
Referenti: Silvia Bruno, Stefania Ferriero, Mauro Tedoldi
Il libro è disponibile presso la biblioteca della Fondazione Demarchi oltre che in molte biblioteche trentine.
Allegati: materiali utilizzati per il progetto
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