Fuoriclasse- un modello di successo per il contrasto della dispersione scolastica

Quand'è che un ragazzo decide di abbandonare gli studi, lasciando prematuramente la scuola? L'esperienza ci dice che non esiste “ un'ora x ” in cui si assume questa decisione, ma che al contrario questa scelta è frutto di un lento e progressivo percorso di allontanamento, fatto di assenze e ritardi ripetuti, di insuccessi e bocciature, di demotivazione e scarsa fiducia. Per alcuni, la scelta è anche legata alla necessità di sostenere economicamente la famiglia – non dimentichiamo che oltre un milione di minori vive in povertà assoluta – cercandosi un lavoro, naturalmente in nero.

Nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi anni, il 15% dei ragazzi e delle ragazze ancora oggi in Italia non prosegue gli studi dopo il diploma delle medie e la cifra raggiunge percentuali molto più alte al Sud. Nella maggior parte dei casi, la dispersione colpisce ragazzi che distingue dai contesti familiari e sociali più deprivati, ragazzi che sperimentano direttamente quella che Save the Children ha definito povertà educativa : una dimensione della povertà minorile meno visibile di quella economica , che ha il potere di blocca sul nascere le possibilità dei bambini e degli adolescenti di apprendere e sviluppare i propri talenti e le proprie competenze.

Da queste premesse è nato il progetto Fuoriclasse , che cerca di intervenire alla radice della dispersione scolastica, nei passaggi più delicati per i bambini ed i ragazzi da un ciclo scolastico all'altro, prima che l'abbandono si compia. È un progetto frutto di un lavoro artigianale, costruito sul campo, senza modelli precostituiti, grazie ad una forte interazione tra soggetti diversi: gli attori della scuola, a partire dai docenti, le associazioni partner, gli stessi ragazzi e ragazze.

Dopo alcuni anni di attività, la continuità nel tempo è un valore fondamentale dell'azione educativa e sociale, troppo spesso trascurato, siamo arrivati ​​al punto di tracciare un primo bilancio, di presentare questa esperienza e metterla a disposizione di altri, evidenziando i punti di maggior successo e quelli ancora da migliorare.

Tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il contributo costante e appassionato della Fondazione Giovanni Agnelli che ha accompagnato il progetto sin dai suoi primi passi, permettendoci oggi di poter contare su una valutazione di impatto rigorosa e autorevole.

Esistono fortunatamente molti progetti, oltre a Fuoriclasse, che hanno l'obiettivo di contrastare la dispersione scolastica. Troppo pochi - tuttavia - possono contare su una valutazione di impatto che, al di là delle opinioni e delle percezioni dei protagonisti, sia in grado di misurare gli effetti per i destinatari del lavoro fatto.

Ancora oggi, in Italia, gran parte della progettazione sociale ed educativa, sia nel mondo istituzionale che nel non profit, trascura l'esigenza della valutazione, la considera un lusso inutile o addirittura la guarda con sospetto. La nostra esperienza ci insegna, al contrario, che una valutazione – esterna e competente – è un elemento essenziale sin dalle fasi di disegno del progetto, e poi nelle fasi successive, in un circuito continuo di miglioramento della qualità. La valutazione diventa poi indispensabile se l'obiettivo che ci si pone è quello di portare un progetto “su scala”, ovvero si persegua un obiettivo di riforma più ampio. Ed è proprio questa, con Fuoriclasse, la nostra ambizione: contribuire, partendo da un'esperienza concreta, al rinnovamento delle metodologie e degli strumenti con cui si affronta il fenomeno della dispersione scolastica in Italia, nelle aree

più privare. Oggi il nostro impegno è dunque quello di diffondere i punti di forza del progetto al di là dei confini del programma, cercando di mobilitare il maggior numero di scuole e associazioni, coinvolgendo le istituzioni ad ogni livello. Non sempre e non necessariamente sarà Save the Children a guidare il lavoro sul campo: sarà anzi molto significativo se questo impegno verrà assunto in proprio anche da nuovi attori, modificando, integrando e arricchendo la proposta Fuoriclasse per renderela un patrimonio condiviso di tante comunità locali.È questa la sfida che abbiamo davanti, affinché l'impatto positivo che abbiamo rilevato possa estendersi ben al di là dei beneficiari del progetto e possa coinvolgere, potenzialmente, tanti altri ragazzi che vivono le medesime condizioni di incertezza e di demotivazione.

Un ringraziamento particolare va ai donatori che hanno sostenuto e continuano a sostenere questo progetto, riconoscendo l'importanza di lavorare anche nelle scuole in Italia. Tutti loro hanno creduto al suo valore prima di vederne i risultati, hanno deciso di investire nel contrasto alla povertà educativa ben consapevole della gravità di questa piaga nel nostro Paese.Speriamo che il loro esempio venga seguito da altri e che le risorse istituzionali, del non profit e del mondo produttivo possano convergere attorno ad un obiettivo comune, per fare in modo che nessun ragazzo e nessuna ragazza siano costretti a riporre troppo presto nel cassetto i propri sogni, ma che ognuno di loro possa costruire il suo futuro in modo aperto, potendo far fiorire liberamente le proprie attitudini e capacità nel luogo, la scuola, deputato a questo obiettivo.

 Raffaela Milano - Direttrice Programmi Italia-Europa di Save The Children Italia

L'intero progetto è disponibile nel file allegato

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