Dispersione scolastica, scuola e terzo settore: chi tiene le chiavi?

Il Magazine Vita online, mensile dedicato al mondo non profit, ha pubblicato l’intervista rilasciata da Beppe Bagni, in cui affronta lo spinoso tema della dispersione scolastica.

«La dispersione scolastica? Non approcciamola come un problema di welfare, facendo progetti assistenziali. È la scuola che deve cambiare». Beppe Bagni, a lungo docente di un istituto professionale e da undici anni presidente nazionale del CIDI-Centro Iniziativa Democratica Insegnanti, mette in guardia dal rischio di pensare di risolvere il problema solo con progetti di recupero di chi è già in abbandono, senza un radicale cambiamento della scuola. 

“Povertà educativa e dispersione scolastica devono essere declinate come un problema nazionale, del nostro sistema di istruzione: non possiamo pensarle come un problema dei poveri o dei dispersi perché in quel modo finiremmo per impostare le risposta su progetti assistenziali. Certo che mi interessa il destino di ogni singolo ragazzo, ma il nostro problema è la povertà del sistema educativo. Quando un sistema perde le percentuali di alunni che perdiamo noi, significa che il sistema educativo è malato e deve essere corretto”, sottolinea Beppe Bagni nell’intervista.

 Nel file allegato è fruibile l'intera intervista

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